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Going out Montessori: quando il museo diventa aula


Questa settimana, i bambini delle elementari si sono trovati alla stazione ferroviaria alle 7:20. Zaini in spalla, occhi attenti alla tabella degli orari e agli annunci.


Da tante specie diverse a una sola
Da tante specie diverse a una sola

Una delle guide ha chiesto: "Quale binario? Dove leggiamo la partenza? Cosa ha detto l'annuncio?" Mani alzate. Risposte. Decisioni prese insieme.

Non stavamo ancora andando al museo. Stavamo già imparando.

Questo è il "going out" Montessori: uscire nel mondo non per visitarlo, ma per abitarlo. Non per vedere, ma per fare esperienza diretta. Non accompagnati passivamente, ma protagonisti attivi del proprio movimento nello spazio urbano.

Oggi vi raccontiamo cosa significa davvero portare le Elementari al Museo di Storia Naturale di Milano. E perché, per noi, tutto inizia molto prima di varcare la porta del museo.




Cos'è il "going out" Montessori



La meraviglia di vedere gli animali visti sui libri e studiati: "Guarda è l'animale della tua ricerca!"
La meraviglia di vedere gli animali visti sui libri e studiati: "Guarda è l'animale della tua ricerca!"

Il "going out" è uno dei pilastri dell'educazione Montessori per la fascia 6-12 anni, ma è spesso frainteso. Non è una gita scolastica tradizionale, dove gli adulti organizzano tutto e i bambini seguono. Non è una visita guidata dove qualcuno spiega e i bambini ascoltano passivamente. Il going out Montessori è apprendimento attivo nel mondo reale.

Maria Montessori lo descriveva così: i bambini delle elementari hanno un bisogno intellettuale ed emotivo di esplorare il mondo oltre l'aula. Tra i 6 e i 12 anni, la mente passa da "assorbente" (Casa dei Bambini, 3-6 anni) a "ragionante". I bambini non vogliono più solo toccare e ripetere. Vogliono capire, collegare, contestualizzare.

E per farlo, hanno bisogno del mondo reale come laboratorio.


Le caratteristiche del going out autentico:


Autonomia progressiva - I bambini partecipano attivamente all'organizzazione: dove andiamo, come ci arriviamo, cosa portiamo, cosa vogliamo scoprire.

Preparazione in classe - Prima dell'uscita, si studia il tema. Si fanno ricerche. Si preparano domande. L'uscita non è "la gita divertente dopo lo studio noioso". È il culmine di un percorso di apprendimento.

Responsabilità condivisa - I bambini più grandi guidano i più piccoli. Si aiutano. Prendono decisioni insieme.

Educazione cosmica - Ogni going out si inserisce nel grande racconto dell'universo, della Terra, della vita, dell'umanità. Non è mai solo "andiamo a vedere i dinosauri". È "andiamo a capire il nostro posto nella storia della vita".

Nelle nostre Elementari, il going out inizia con piccole uscite nel quartiere a 6-7 anni (panetteria, biblioteca, parco) e si espande progressivamente: musei, aziende, laboratori, istituzioni. Sempre con un obiettivo educativo chiaro. Sempre con crescente autonomia.



La preparazione: prima del museo


Nella metropolitana di Milano, linea rossa
Nella metropolitana di Milano, linea rossa

Prima ancora di salire in treno, l'apprendimento era già iniziato.

Alla stazione, i bambini hanno:

  • Letto gli orari sui tabelloni

  • Riconosciuto il binario giusto

  • Aspettato in sicurezza dietro la linea gialla

  • Salito sul treno con ordine

In metropolitana, hanno:

  • Osservato la mappa della rete

  • Identificato le fermate

  • Riconosciuto i simboli di sicurezza

  • Seguito le indicazioni per trovare la giusta uscita

Può sembrare banale. "È solo prendere la metro."

Ma per un bambino di 7-8 anni, saper leggere una mappa della metro, capire la logica delle linee, muoversi in uno spazio urbano complesso e affollato con sicurezza e calma è vita pratica avanzata.

Ricordate le attività di vita pratica della Casa dei Bambini? Versare acqua, piegare vestiti, allacciare telai? Quelle attività costruivano coordinazione, concentrazione, autonomia di base.

Nelle Elementari, la vita pratica si evolve: orientarsi in città, usare i trasporti pubblici, gestire il denaro per un biglietto, leggere orari, rispettare norme di sicurezza collettiva.

Ai bambini si può anche spiegare: "Quando comprate il biglietto, fate attenzione alla zona. Milano ha zone tariffarie diverse. Noi andiamo in centro, quindi serve la zona urbana."

Un bambino può chiedere: "E se sbagliamo zona?" "Dobbiamo pagare una multa," si risponde dando anche una lezione civica concreta. "Per questo è importante controllare prima."

Ecco: questo è apprendimento reale. Conseguenze reali. Responsabilità reale.

Non stiamo simulando la vita. Stiamo vivendo la vita, con la guida attenta di adulti che non fanno al posto dei bambini, ma camminano accanto a loro.



Al museo: educazione cosmica in azione


Chi siamo? Scheletri a confronto
Chi siamo? Scheletri a confronto

Quando siamo arrivati al Museo di Storia Naturale di Milano, i bambini non stavano "visitando per la prima volta" un luogo sconosciuto.

Stavano riconoscendo ciò che avevano già studiato.

Nelle settimane precedenti, in classe, avevano lavorato su:

  • La linea del tempo della vita sulla Terra

  • L'evoluzione delle specie

  • La comparsa dell'Homo sapiens

  • La diversità dei primati

  • Il sistema scheletrico

Quando si sono trovati davanti agli scheletri esposti - dal piccolo lemure al grande gorilla, dallo scheletro umano completo ai fossili di ominidi - i loro occhi si sono illuminati.

"Lo so! L'abbiamo studiato!" "Questo è il cranio dell'Homo ergaster!" "Guarda, le vertebre sono come nei nostri disegni!"

Questa è la meraviglia di riconoscere ciò che hanno studiato.

Non stavano ricevendo informazioni nuove da zero. Stavano connettendo teoria e realtà. Stavano vedendo, toccando (quando possibile), misurando con gli occhi ciò che prima era su carta, in libro, in immagine.


Cosa abbiamo fatto al museo:


Ricostruzione degli scheletri nel Paleolab
Ricostruzione degli scheletri nel Paleolab

Osservato gli scheletri comparati - I bambini hanno potuto vedere dal vivo le differenze tra lo scheletro umano e quello dei primati. Hanno notato dettagli: la forma del cranio, la lunghezza degli arti, la postura bipede vs. quadrupede, la diversa struttura del bacino e come mai quella del gorilla è più allungata e verticale, mentre la nostra è a ciotolina, come mai le mascelle e zigomi sono diversi. L'osservazione, la curiosità e il ragionamento lasciano una traccia tangibile nella nostra memoria.

Ascoltato l'esperta - Una bravissima guida del museo ha raccontato la storia evolutiva. I bambini hanno fatto domande. Hanno chiesto chiarimenti. Hanno collegato ciò che sentivano a ciò che sapevano.

Lavorato con i materiali didattici - Nel paleolab, un'area interattiva, hanno ricostruito scheletri dei vari ominidi. Hanno disposto le ossa nel giusto ordine. Hanno nominato ogni parte. Hanno collaborato.

Esplorato liberamente - Tra una sezione e l'altra, tempo per curiosare. Un gruppo si è fermato davanti ai minerali. Un altro davanti ai dinosauri. Ognuno ha seguito il proprio interesse.

E poi? Siamo andati al parco giochi.

Perché dopo ore di concentrazione intensa, il corpo ha bisogno di movimento libero. L'apprendimento profondo richiede anche momenti di "digestione" - correre, arrampicarsi, giocare, ridere.

L'equilibrio è parte dell'educazione.



Perché funziona: la scienza dell'apprendimento esperienzale



Homo Naledi: un mistero ancora da svelare
Homo Naledi: un mistero ancora da svelare

Il going out non è solo "bello" o "motivante". È neurologicamente più efficace.

Le neuroscienze ci dicono che l'apprendimento esperienziale crea connessioni neurali più forti e durature rispetto all'apprendimento passivo.

Quando un bambino:

  • Vede uno scheletro reale (input visivo)

  • Lo tocca o si avvicina (input spaziale)

  • Ascolta una spiegazione contestualizzata (input uditivo)

  • Fa domande e riceve risposte (elaborazione attiva)

  • Prova emozioni (meraviglia, curiosità, gioia)

...il cervello attiva multiple aree contemporaneamente: corteccia visiva, area motoria, lobi temporali (linguaggio), sistema limbico (emozioni), ippocampo (memoria).

Questa attivazione simultanea crea reti neurali integrate. Il ricordo non è solo "ho visto uno scheletro". È "ricordo quando abbiamo preso la metro, siamo arrivati al museo, ho riconosciuto l'Homo ergaster, ho fatto una domanda sulla postura bipede, e poi ho giocato al parco con i miei compagni."

È un ricordo multidimensionale, ancorato a emozioni, movimento, contesto sociale.

E questi ricordi durano.

Uno studio del 2018 pubblicato su Educational Psychology Review ha dimostrato che gli studenti che partecipano ad esperienze di apprendimento esperienziale ricordano il 90% delle informazioni anche dopo settimane, contro il 20-30% di chi apprende solo tramite lettura o lezione frontale.

Maria Montessori lo sapeva 100 anni fa, senza neuroimaging. Oggi la scienza conferma: il mondo è il miglior laboratorio di apprendimento.



Cosa possono fare i genitori


Il going out non è solo per la scuola.

Le famiglie possono sostenere questa forma di apprendimento anche a casa, con piccole uscite progressive che costruiscono autonomia e fiducia.


Idee pratiche per età:

6-7 anni:

  • Andare insieme al supermercato: il bambino ha la lista, trova i prodotti, controlla i prezzi

  • Biblioteca di quartiere: il bambino sceglie libri, impara a usare il sistema di prestito

  • Passeggiate nel quartiere: osservare, nominare, orientarsi

8-9 anni:

  • Piccole commissioni autonome: comprare il pane, portare una lettera alla posta (con supervisione a distanza)

  • Usare mezzi pubblici insieme, poi gradualmente da soli (se sicuro)

  • Visite a musei, mercati, laboratori artigiani

10-11 anni:

  • Uscite autonome con amici (parco, biblioteca, attività sportive)

  • Gestione di piccole somme di denaro

  • Pianificazione di un'uscita (dove, come, quando, budget)


Principi guida:


Godiamoci il parco e rilassiamoci
Godiamoci il parco e rilassiamoci

Preparate, ma non sostituite - Spiegate, mostrate, accompagnate le prime volte. Poi lasciate fare.

Fidatevi - L'ansia genitoriale è normale, ma i bambini sentono la nostra fiducia (o la sua mancanza). Se crediamo in loro, loro credono in sé stessi.

Accettate l'errore - Il bambino ha sbagliato fermata della metro? Ha comprato il prodotto sbagliato? Va bene. L'errore è informazione, non fallimento.

Celebrate l'autonomia - Non con "bravo!", ma con riconoscimento sincero: "Hai gestito tutto da solo. Sono fiera di te."



Conclusione


Quando i bambini sono tornati a scuola, abbiamo chiesto loro: "Cosa vi è piaciuto di più?"

Le risposte: "Ho visto lo scheletro che avevamo disegnato!" "Ho imparato a leggere le fermate della metropolitana e ascoltare gli annunci." "Mi è piaciuto quando la signora del museo ci ha fatto le domande e io sapevo le risposte." "Il parco giochi era bellissimo!"

Tutte risposte giuste.

Perché il going out non è solo il museo. È tutto il viaggio. È l'autonomia, la scoperta, la meraviglia, il gioco, la responsabilità.

È imparare ad abitare il mondo.

L'aula è importante. I materiali Montessori sono preziosi. I libri sono fondamentali.

Ma il mondo - con i suoi treni, musei, esperti, fossili, parchi - è la nostra vera classe.


💚


Francesca

Fondatrice di Montessori Academy



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